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Alla Fondazione Tatarella per parlare di Mezzogiorno: venerdì ospite Carlo Borgomeo

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Conferenza stampa

Bari, 05 marzo 2014

Alla Fondazione Tatarella per parlare di Mezzogiorno: venerdì ospite Carlo Borgomeo

Parlare di Mezzogiorno è diventato perfino noioso: l’impressione è che sia una questione irrisolvibile. Metà degli italiani pensa che al Sud siano stati dati troppi soldi; l’altra metà denuncia l’insufficienza delle risorse e l’incoerenza delle politiche adottate. Al di là di interventi sbagliati, sprechi, incapacità, c’è stato un errore di fondo: condannare il Sud a inseguire il livello di reddito del Nord, a importare modelli estranei alla cultura e alle tradizioni e a sviluppare, di fatto, una dimensione politica di dipendenza. Per spezzare questa logica bisogna introdurre una profonda discontinuità, a partire dalla consapevolezza della natura vera del divario. Il Sud è meno ricco del Nord, ma la distanza più grave è nei diritti di cittadinanza, nella scuola, nei servizi sociali, nella cultura della legalità. È da qui che bisogna ripartire convincendosi che la coesione sociale è una premessa, non un effetto dello sviluppo.

Questa è la tesi di fondo del libro di Carlo Borgomeo, che sarà presentato venerdì 7 marzo alle ore 18.00 presso Villa Romanazzi Carducci, ad iniziativa della Fondazione Tatarella. Con Borgomeo interloquiranno il sen. Luigi D’Ambrosio Lettieri e il sen. Franco Pappalardo, moderati dal giornalista Pino Ricco.

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Ammazziamo il gattopardo – recensione di Franco Metta

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Ammazziamo il gattopardo

Ammazziamo il gattopardo

                    AMMAZZIAMO IL GATTOPARDO

                        di ALAN FRIEDMAN.

 

 

 

 

 

 

 

 

Fossi Friedman, sarei grandemente incavolato.
Friedman e’ un importante giornalista economico.
Come ogni critico di prosa, aspira a mettere in scena una propria commedia.
Come ogni critico cinematografico, aspira a girare un film suo.
Volete che un giornalista economico non aspiri a produrre una propria ricetta economica ?
E Friedman una ricetta ce l’ha.
Una proposta la fa.
Dieci punti per risollevare l’economia italiana.
Una proposta completa, ben articolata, che  sul finire del testo illustra, passaggio per passaggio.
Debbo aggiungere, in maniera molto, ma molto chiara e convincente.
Ma………..
Il Friedman economista non se lo fila nessuno.
Per la sua ricetta, meno interesse che per quelle di Masterchef.
A tutti interessano gli scoop, gli spetteguless, i retroscena inconfessati.
E non senza ragione.
Il racconto del giorno piu’ lungo di Prodi, quello in cui si sveglio’ Presidente della Repubblica, e’ di un interesse assoluto.
Idem dicasi del racconto di come il Presidente Napolitano liquido’ Berlusconi.
Ma di questi e di altri temi sapete tutto, ne hanno parlato giornali e tivvu’ senza soste.
Ma leggete come li racconta Friedman senza un imbecille di conduttore che lo interrompa ad ogni istante.
Una lettura interessante e piacevolissima.
Sintassi e grammatica onorate e rispettate.
Periodi costruiti sempre privilegiando la chiarezza e la efficacia del racconto.
Con una collana di aneddoti brillantissimi.
Il migliore dei quali e’ il ricordo di come D’Alema, con insospettato provincialismo, gli abbia voluto dire che lo leggeva quotidianamente, in inglese, ca va sans dire, sull’ “Herald Tribune”.
Quotidiano sul quale Friedman non scriveva piu’ da oltre dieci anni.
Ahi ahi Massimo.
Soldi spesi bene, di sicuro, dunque.
Qualcosa per Noi ? Di utile, da usare come lezione, come citazione qui da Noi ?
Dove Noi sta per Cerignola e per Cicogna.
Ma sicuro. Che ne pensate di:
“Per uscire dal tunnel di questi anni, di questi ultimi decenni, che ci hanno fatto perdere non una ma due generazioni, per inventarci un futuro migliore, dobbiamo metterci insieme e decidere collettivamente di commettere l’atto finale che possa liberarci e far scatenare tutta la fantasia, l’energia, il potenziale di questo Paese. Il tempo del rinvio e’ scaduto. Dobbiamo ammazzare il Gattopardo”.

Franco Metta
Per la Fondazione Giuseppe Tatarella.


Democrazia in diretta – recensione di Franco Metta

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Democrazia in diretta

Democrazia in diretta

                                                          DEMOCRAZIA IN DIRETTA
di NADIA URBINATI.

 

 

 

 

 

 

 

 

Nadia Urbinati insegna Teoria Politica alla Columbia University.
E scusate, se e’ poco.
Parte, nel Suo saggio, da due avvenimenti, passati decisamente in secondo piano rispetto alla nostra attenzione:
In Islanda i componenti della assemblea che scrivera’ la nuova Costituzione sono stati scelti per sorteggio;
in Ungheria una riforma recente restringe liberta’ e diritti civili, per legge.
Si chiede l’autrice: cosa stia succedendo in questi anni alla democrazia.
Siamo sostanzialmente difronte ad una rinascita partecipazionista, che non rifiuta le rappresentanze tradizionali, ma le adatta, le stravolge,elimina i corpi intermedi.
Ci rivedo un Movimento Civico come La Cicogna.
Non rifiuta suffragio elettorale e rappresentanza civica istituzionale, ma travolge i corpi intermedi tradizionali, cioe’ i partiti.
E’ democrazia anche questa.
Perche’ la storia della democrazia altro non e’ che la storia delle forme attraverso le quali le comunita’ dei cittadini hanno limitato il potere, per impedire a chi lo esercitava di procedere a propria discrezione,senza tenere ben presente quale fosse il bene della Comunita’.
Esattamente quello che sta succedendo nella Nostra Cerignola rispetto a quanti hanno occupato a proprio esclusivo beneficio il potere in questa Comunita’,
rifiutando finora di restituirlo, nemmeno in parte, ai legittimi detentori.
Con Guicciardini potremmo dire che il popolo non accetta piu’ di sottostare al governo di una ristretta maggioranza, senza detestarla dal profondo del cuore.
Andiamo verso una democrazia fatta di decisioni rapide; affidate a competenze specifiche; con nuovi criteri di selezione del personale politico.
Una parte del nostro Programma. Certo il declino dei partiti politici tradizionali.
Ineluttabile la nascita della democrazia rappresentativa di opinione in movimento.
Se la emme di movimento diventa maiuscola, ci ritroviamo alla perfezione.
La crescita di apatia elettorale, e non solo, esprime il senso della percepita
inutilita’, che preconizzo’ per primo Hegel.
Frutto del fatto che i partiti sono diventati un mezzo per far carriera politica, sempre piu’ privilegiata e, quindi, sempre meno democratica.
Calise scrive:
“Nei partiti tradizionali i militanti svolgevano il ruolo cruciale di terminali intelligenti delle domande provenienti da segmenti della societa’…..costituivano un sistema capillare e diffuso di rilevazione delle preferenze dell’elettorato, fornendo al partito e alla dirigenza le informazioni necessarie per operare scelte in una direzione o nell’altra”.
Nella eventuale possibile prospettiva di una assunzione Nostra di responsabilita’ politico / amministrative in citta’, il Movimento, vivo e vitale, dovra’ fare esattamente questo.
Oggi internet riempie il vuoto di comunicazione tra cittadini ed istituzioni; ma se i partiti sono inadeguati al ruolo di mediazione e di indiretta partecipazione.
Non si puo’ – vero Grillo? – lasciare tutto in mano al web.
Se il partito si e’ sostituito ai cittadini, da mezzo e’ diventato fine; ha posseduto la democrazia, ne ha fatto una oligarchia; non significa che i mediatori tra cittadini rappresentati e istituzioni rappresentative siano divenuti inutili.
Servono, servono molto: al netto delle distorsioni che denuncio.
Due notazioni finali gustose.
La professoressa Urbinati sottolinea come oggi, i nuovi mezzi di comunicazione consentano a chi lo voglia di farsi egli steso giornalista o reporter e di saltare un altro gradino intermedio tra cittadino e fatti.
Quanti giornalisti in questi termini abbiamo creato Noi della Cicogna ?
Infine, la promessa.
Segno di critica e decisione di correggere; espressione di fiducia nelle procedure democratiche che consentono critica e correzione.

Franco Metta
Per la Fondazione Pinuccio Tatarella

 

 

 

 

 



Piero Ignazi a Bari

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Conferenza stampa

Bari, 28 febbraio 2014

Piero Ignazi a Bari

Domani, 01 marzo, ore 18.00 Villa Romanazzi Carducci, importante appuntamento culturale organizzato dalla Fondazione Tatarella e dalla Libreria Laterza.

Il prof. Piero Ignazi, politologo e docente dell’Università di Bologna, presenterà il suo libro “ Forza senza legittimità. Il vicolo cieco dei partiti” edito da Laterza.
Con lui discuteranno il prof. Beppe Vacca, il sen. Mimmo Nania e l’on. Salvatore Tatarella moderati e introdotti dal giornalista Enrico Ciccarelli.
L’iniziativa si colloca nell’ambito del ciclo Le Frecce, sezione le Riforme,  degli appuntamenti settimanali della Fondazione Tatarella.

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Sulla crisi dei partiti dibattito alla Fondazione Tatarella

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Conferenza stampa

Bari, 27 febbraio 2014

Sulla crisi dei partiti dibattito alla Fondazione Tatarella

I partiti sono nell’occhio del ciclone, avendo perso totalmente la fiducia dei cittadini, ma sbaglia chi pensa che non abbiano più potere. Anzi, sono più forti di prima. È questa la tesi di Piero Ignazi, politologo, giornalista e docente dell’Università di Bologna. Presentando il suo libro Forza senza legittimità, il vicolo cieco dei partiti, la Fondazione Tatarella, in collaborazione con la libreria Laterza, ha chiamato a discutere con l’autore, il prof. Beppe Vacca, Presidente della Fondazione Gramsci, l’ex vice Presidente del Senato, Mimmo Nania e l’on. Salvatore Tatarella, introdotti e moderati dal giornalista Enrico Ciccarelli.
Appuntamento per sabato 1 marzo alle ore 18.00 presso Villa Romanazzi Carducci.

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Identici – recensione di Franco Metta

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Identici

Identici       IDENTICI

di SCOTT TUROW.

 

 

 

 

 

 

 

 

Una boiata.
Pazzesca.
Mi dispiace per Scott Turow, un romanziere importante.
Ma evidentemente c’ era un contratto da rispettare; aveva bisogno di vile, quanto utile, denaro.
Certo e’ che nonostante non avesse una idea, che fosse una, ha partorito questa boiata.
Infinita.
Immaginate un panino.
Non di quelli imbottiti con ” coerenza “, ma un panino di pane raffermo, dentro al quale infilare di tutto, dalla mortadella al sottoaceto, al broccolo.
Un miscuglio di sapori, tanto miscuglio da essere insipido.
Una ispirazione narrativa evidentemente inaridita, che si cerca di far rifiorire, inventandosi un racconto assurdo, intrecciato ad altre mille storie.
Complicate, intorcinate, complessivamente assurde.
Di una noia mortale.
Difficili anche da ricordare, una per una.
” Americanate ” le chiamo io.
Storie assurde, raccontate con sussiego.
Non anticipo la trama, caso mai qualcuno, onostante tutto, voglia spendere inutilmente il prezzo di copertina.
Vi dico solo di figli di uno che non sono tali.
Di un altro, che tutti considerano figlio, ma che figlio non e’.
Una comitiva di spostati, chissa’ perche’, immaginati da Scott Turow come di origine greca.
Malavitosi anche, forse per togliere l’esclusiva agli Italiani.
Turow alla fine prova anche a spiegare a chi e a cosa si e’ ispirato.
Non ce ne potrebbe fregare di meno.
Ridateci Turow di “Presunto Innocente”, dell ” Onere della prova “, di ” Prova d’appello “.
E per favore, se non hai niente da scrivere, gioca a golf.

Franco Metta
Per la Fondazione Giuseppe Tatarella.



Forza senza legittimità. Il vicolo cieco dei partiti.

In Iniziative della Fondazione,Le frecce il

Piero Ignazi

Sabato 1 marzo 2014                                            Piero Ignazi

Villa Romanazzi Carducci, ore 18:00

 

La Fondazione Giuseppe Tatarella

in collaborazione con la Libreria Laterza di Bari

nell’ambito del ciclo Le Frecce – Le Riforme

ha il piacere di invitarla alla presentazione del libro di Piero Ignazi

Forza senza legittimità. Il vicolo cieco dei partiti“.

 

Partecipano:

Prof. Piero Ignazi

Prof. Beppe Vacca

Sen. Mimmo Vania

On. Salvatore Tatarella

 

Modera:

Enrico Ciccarelli

 

Invito