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Il direttore – recensione di Franco Metta

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Il direttore

Il direttore    IL DIRETTORE
di LUIGI BISIGNANI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vabbe’.
Il direttore e’ Ferruccio De Bortoli.Il giornale “Il Corriere della Sera”.
La cosa piu’ interessante e’ il gioco a individuare chi di reale si cela tra i personaggi del romanzo.
Che non rivela nulla di nuovo o di inedito.
Cose sapute.
Tite e ritrite.
Scrittura banale.
Senza picchi notevoli.
La penna resta incappucciata nel taschino fino all’ultima pagina.
Niente da sottolineare.
In quarta di copertina si scomoda Ken Follet.
Speriamo gli resti ignoto il paragone, se no piovono querele.
Altra frase storica dovrebbe essere: “Non e’ il denaro che non dorme mai, e’ il potere”.
Supercazzola sesquipedale.
Suona bene, non significa una minchia.
Ovvio che il potere non dorma.
Se e’ potere, e’ sempre al potere.
Se proprio gli scappa di scrivere;
Se proprio vuole raccontare i retroscena del potere in Italia, suggerisco a Bisignani una auto biografia.
La chiami come diavolo vuole.
Ma che il sottotitolo sia:
Vi svelo come facevo, senza incarichi, senza cariche, senza titoli ad influenzare
la politica e l’economia italiana, finendo due volte incarcerato.
Sarebbe piu’ interessante.
Nota di censura per Chiarelettere, che inserisce in catalogo un testo, a puro fine di guadagno economico, senza tenere in considerazione la linea editoriale e l’obbligo di garantire ai lettori coerenza qualitativa.
Se Vi fidate del Vostro scriba, risparmiate tempo e soldi.

Franco Metta
Per la Fondazione Giuseppe Tatarella.


Venerdì 27 giugno, ore 18:00 – Aula Consiliare “Enrico Dalfino” – Bari

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Lorenzo Bini Smaghi

Lorenzo Bini Smaghi

A criticare la costruzione europea, dall’euro alla BCE, dal fiscal compact all’unione bancaria, sono spesso gli stessi che hanno firmato gli accordi a Bruxelles e li hanno poi ratificati nei rispettivi paesi. Fare dell’Europa il capro espiatorio di tutti i mali è però una strategia autolesionista che non solo alimentai vari populismi, ma espone le forze politiche e i governi che l’adottano all’accusa di essere incapaci di battere i pugni sul tavolo a Bruxelles, di sapere cosa andava fatto e di non averlo fatto. Sembra infatti più coerente, e quindi più efficace, la posizione di chi rimette in discussione l’intera costruzione europea rispetto alle tesi, né carne né pesce, di chi si dichiara “a favore dell’Europa, ma non di questa Europa”.

La crisi dell’Europa è in realtà la crisi degli stati nazionali che in un sistema sempre più integrato non riescono più ad agire individualmente in maniera efficace e nel contempo sono riluttanti a trasferire poteri a livelli di governo sovranazionali.

Dialogheranno con l’autore il dott. Augusto dell’Erba (Presidente del Fondo di Garanzia dei depositanti del Credito Cooperativo Italiano) e il prof. Francesco Losurdo (Economia Applicata – Scienze politiche).
L’incontro sarà moderato dal giornalista Pino Ricco.



L’avvocato del Diavolo – recensione di Franco Metta

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Avvocato del diavolo

Avvocato del diavolo                                                       L’AVVOCATO DEL DIAVOLO

di VITTORIO DOTTI.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’avvocato e’ Vittorio Dotti.
Il diavolo Berlusconi.
Il resto e’ abbastanza noioso e scarsamente utile.
Berlusconi il male, ma sono tanto svegli e attenti che per riconoscere il male
ci mettono venti anni.
E prima di riconoscerlo, in nome del male, fanno i parlamentari, i capigruppo
alla Camera, una folgorante carriera politica.
Ma dato che tira piu’ un pelo di….  che…..
La carriera di Dotti come avvocato del diavolo finisce con il diventare la sua
fidanzata, accusatrice di Previti e del mondo Fininvest.
Fidanzata di Dotti: giocatrice d’azzardo compulsiva, antiquaria fallita, doti morali scarseggianti.
Sorge spontanea la domanda:
Professionisti di fama, politici di rango, ricchi e noti, ma con chi diavolo andate a letto?
La vostra compagnia femminile dove la reclutate?
Sul raccordo?
Uno spaccato di un mondo triste, incompleto.
Gretto e stupido.
Con grande sfoggio di denari e di potere, con un deserto di sentimenti e di valori.
Berlusconi in questo deserto ci sguazzava.
I vari Dotti facevano le paperelle in piscina. Felici.
Quando non e’ andata piu’ bene, sono passati a sputacchiare addosso al loro mentore.
Oh, dico:
Mai uno che abbia detto Silviotto me ne vado perche’ ho dei principi, perche’ queste cose non si fanno, perche’ non condivido eticamente e moralmente.
Niente, cavoli.
E’ il diavolo e mi sta bene.
Se mi caccia, scrivo un libro.

Franco Metta
Per la Fondazione Giuseppe Tatarella.



Anche la Fondazione Tatarella contro la nuova costruzione al porto

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Conferenza stampa

Bari, 13 giugno 2014

Anche la Fondazione Tatarella contro la nuova costruzione al porto

Anche la Fondazione Giuseppe Tatarella firmerà la petizione contro la costruzione di un nuovo edificio pubblico sulla banchina del porto di Bari e parteciperà alla manifestazione indetta per sabato.
Bari, sottolinea la Fondazione Tatarella, ha bisogno di riacquistare il suo rapporto con il mare e questa nuova barriera di cemento va nella direzione opposta. Il Comune ha in corso alcuni lavori, peraltro inspiegabilmente interminabili, per la ristrutturazione di Piazza Massari. Iniziativa lodevole, che, però, poteva essere meglio realizzata, pensando, appunto, a un progetto generale che, partendo da Corso Vittorio Emanuele, arrivasse sino al porto, realizzando un primo affaccio della città sul mare e valorizzando una passeggiata intorno al Castello, oggi non molto frequentata.
La Fondazione apprezza una certa sensibilità già manifestata sul tema dall’on. De Caro, ma chiede al neo Sindaco di Bari di emanare un provvedimento d’urgenza che sospenda l’iter amministrativo della concessione edilizia, in attesa di trovare una idonea soluzione alternativa.

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Tra Bari e Strasburgo. Cinque anni di attività politico-parlamentare

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Invito presentazione

Invito presentazione

Bari, 11 giugno 2014

Venerdì il libro di Tatarella

Tra Bari e Strasburgo, il libro documento di Salvatore Tatarella ripercorre, in modo agile e scorrevole, i cinque anni appena trascorsi, toccando i temi e gli argomenti più significativi, con un occhio certamente di parte, ma mai fazioso e pregiudiziale.

Anzi, su qualche tema, come la discussa questione degli uffici giudiziari, la posizione di Tatarella è molto diversa da quella di molti esponenti della sua parte politica. Il libro, di oltre cinquecento pagine, ripercorre l’impegno politico e parlamentare di Tatarella in questi ultimi cinque anni, trascorsi fra Bari, Strasburgo e Bruxelles, affrontando numerosissimi argomenti.

Ne parleranno venerdì 13 giugno alle ore 18.30 a Villa Romanazzi Carducci lo stesso autore e i giornalisti: Enrico Ciccarelli, Maria Teresa D’Arenzo, Michele De Feudis, Raffaele Lorusso e Manlio Triggiani.

L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Tatarella. Ai convenuti sarà consegnata anche una copia del libro, stampata in edizione fuori commercio a cura del gruppo parlamentare del Ppe.


Il corvo di Pietra – recensione di Franco Metta

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Il corvo di pietra

Il corvo di pietra                       IL CORVO DI PIETRA
di MARCO STEINER

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo compri per Hugo Pratt, ammiccante, in copertina.
Pluri sfruttato nelle pubblicità’ e nelle recensioni.
Non date retta.
Compratelo.
Leggetelo.
Obbligatoriamente, se – come me – siete innamorati persi della Sicilia.
Ma Pratt e’ periferico…..
E’ un libro che vi fara’ annusare gli odori.
Sentire sul palato i sapori.
Siciliani
Gustare con palato e narici il vino di Marsala.
Tanto da fiondarvi nella prima enoteca a cercarne una bottiglia.
Che non troverete e dovrete difendervi dal tentativo bieco di rifilarvi un…
moscato….
Insopportabile.
Il libro racconta la storia di a’ truvatura.
Un tesoro bloccato da un incantesimo.
Con tanti eventi, di contorno, compreso il crollo del campanile di San Marco il 14 luglio 1902.
Sicilia, ma anche Venezia, di passione in passione. Almeno per me.
Che ho un amico, affezionato, che continua ad andare a Formentera e non ha mai
visto…Venezia…
Insopportabile.
Una citazione, solo una, per costringervi a leggerlo.
L’origine delle stupende, imperdibili, carezzevoli, arancine.
“I Greci ci portarono il bianco dei formaggi.
Gli arabi il riso ed il giallo dello zafferano.
I francesi ci portarono le carni.
Gli spagnoli portarono il rosso.
E nacquero le arancine”.
Sara’ perche’ sono digiuno da ore, ma io ne sento il sapore.
Attenzione.
Pagina 134 va riletta, poi sottolineata.
Ripescata il 17 agosto.
Proprio il 17,perche’ il 18 agosto…parto per la Sicilia.

Franco Metta
Per la Fondazione Giuseppe Tatarella.


Tra Bari e Strasburgo, gli incontri della Fondazione

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Conferenza stampa

Bari, 12 giugno 2014

Tra Bari e Strasburgo, gli incontri della Fondazione

Saranno i giornalisti Enrico Ciccarelli, Maria Teresa D’Arenzo, Michele De Feudis, Raffaele Lorusso e Manlio Triggiani a colloquiare con Salvatore Tatarella venerdì 13 giugno alle ore 18.30 a Villa Romanazzi Carducci, Bari, per presentare il suo libro “Tra Bari e Strasburgo, cinque anni di attività politico parlamentare”. Nel libro Tatarella si racconta e racconta i cinque anni appena trascorsi, fra proposte, battaglie, polemiche e iniziative, che hanno toccato i temi più importanti della politica europea, nazionale e pugliese.
L’iniziativa è curata dalla Fondazione Tatarella. Nell’occasione a tutti i partecipanti sarà consegnata una copia del libro, che consta di oltre cinquecento pagine.

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