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Il centrodestra nella terza Repubblica

In Iniziative della Fondazione il

Giuseppe Tatarella

5 febbraio 2014, ore 17:30

Tempio di Adriano – Piazza di Pietra, 00186 Roma, Italia

 

Introducono

Italo Bocchino

Giuseppe Tatarella

 

Relatori

Angelino Alfano

Maurizio Gasparri

Ignazio La Russa

Roberto Maroni

Mario Mauro

 

Modera

Gennaro Sangiuliano

 

Convegno organizzato in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Tatarella e con il sostegno della Fondazione Alleanza Nazionale

 

Invito


Mezzogiorno, che fare?

In Comunicati stampa il

Conferenza stampa

Bari, 27 gennaio 2014

Mezzogiorno, che fare?

Possono esserci delle opportunità per il Sud all’interno di un periodo di profonda crisi come quello che stiamo attraversando? Può il Mezzogiorno trovare le risorse per provare, perlomeno, a diminuire il gap con le regioni del Nord? E poi, è vero fino in fondo che è la “Padania” a fare da locomotrice all’Italia, mentre nelle Regioni meridionali restano soltanto gli spiccioni e l’assistenzialismo? Quali leve è possibile utilizzare per far ripartire la nostra economia locale, soprattutto guardando alle possibilità Europee e Mediterranee?

Di questo si è discusso, partendo dai dati diffusi con l’ultimo Rapporto Svimez per il Mezzogiorno in un interessante convegno organizzato dalla Fondazione Giuseppe Tatarella, che ha visto protagonisti il Presidente dello Svimez Adriano Giannola, l’economista Gianfranco Viesti ed il senatore Pasquale Viespoli, già sottosegretario al Lavoro. La discussione, moderata da Lino Patruno, si è svolta intorno ai temi dell’economia e dei ritardi del Mezzogiorno, cercando di analizzare le cause, gli effetti, e soprattutto le soluzioni, anche attraverso,come è stato più volte sottolineato dai relatori, attraverso la necessità di una nuova direzione di politica economica per le nostre Regioni.

Troppo spesso, infatti, i nostri politici si sono dimostrati inadeguati e non in grado di comprendere appieno le dinamiche globali che stanno investendo le nostre Regioni, spesso anche non notevoli opportunità.

“Bisogna cercare di rendere il Sud competitivo rispetto alle altre macroregioni europee – ha sottolineato Viesti – perchè le nostre regioni, per esempio, dovrebbero essere in grado di attrarre più investimenti dell’Irlanda, o dei Balcani?”

Il tutto in un’ottica europacentrica. “Non certamente uscendo dall’Euro e dall’Unione Europea risolveremmo i nostri problemi – ha sottolineato Viespoli – anzi, è vero il contrario. Serve un’Europa più forte. Siamo il più grande mercato del mondo, ma non abbiamo la forza ed il grande pregio del dollaro americano”.

“Ben vengano i fondi strutturali  – ha commentato Giannola – ma da soli non bastano se non ci sono politiche di sostegno adeguate”.

La colpa, dunque, è delle classi dirigenti meridionali? Anche in questo caso è intervenuto, con un chiarimento, il presidente dello Svimez.

“Non mi sento di dare tutta la colpa soltanto alle classi dirigenti delle nostre regioni. Fino ad oggi a tutti i livelli c’è stata una scarsa consapevolezza delle potenzialità delle politiche di convergenza. Servono accordi quadro di convergenza per fare di un territorio un’area competitiva e concorrenziale con le altre Regioni. Del resto è ben noto che oltre ilo 50% dei fondi europei sono destinati attualmente a Stati che sono entrati a far parte dell’Euro dopo il 2004, e che quindi hanno meno vincoli e lacci rispetto a chi vi era già dentro”.

In buona sostanza il Sud non riesce ad attrarre potenziale straniero non soltanto per problemi legati alla burocrazia, o alla criminalità, come spesso si dice, ma anche per la mancanza di una volontà unitaria della politica, a tutti i livelli.

Cosa fare, allora? Da dove ripartire?

La risposta è complessa, ma un quadro è possibile individuarlo.

E’ necessaria una maggiore flessibilità nel mondo del lavoro, in entrata come in uscita. E’ necessario tornare a parlare davvero del Sud. Dopo la riforma del 1992, infatti, soltanto nel 1998 si è tornato a parlare davvero di Mezzogiorno. Da allora, tranne pochissimi secondi dei vari passaggi televisivi, la politica sembra essersene completamente dimenticata. A tutti i livelli.

E’ altrettanto necessario ripensare ad una seria politica energetica alternativa. Basti pensare, ad esempio, che il piano energetico nazionale prevede un obiettivo per il 2020 del 18% di energia prodotta con metodi alternativi al petrolio ed al carbone. In Germania già ora siamo al 40%. E quale territorio è, da questo punto di vista, una grandissima risorsa per tutta l’Italia?

E non basta ancora. Le cose da fare sono molteplici: sfruttare la piattaforma del Mediterraneo, progettare e sfruttare i fondi strutturali, investire sulla logistica territoriale, dalle politiche di distretto alle infrastrutture, privatizzare ed aprire i mercati verso l’interno e verso l’esterno.

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Mezzogiorno, che fare?

In Comunicati stampa il

Conferenza stampa

Bari, 23 gennaio 2014

Mezzogiorno, che fare?

Dibattito sul rapporto Svimez con Giannola, Viesti, Viespoli e Patruno.

Anche nel 2012 sono state quelle dei Paesi emergenti (Cina, India, Brasile e Russia) le economie più dinamiche, mentre il Pil europeo è sceso dello 0,3%, con flessioni più pesanti in Grecia (-6,4%), Portogallo (-3,2%), e Spagna (-1,4%), confermate anche nel primo trimestre 2013. Tra le principali economie industrializzate, principalmente per effetto della crisi di competitività che la colpisce da oltre dieci anni, l’Italia è fra le più lente a recuperare: nel 2012 il Pil nazionale è sceso del 2,4%, e negli ultimi dieci anni, dal 2001 al 2012, il Pil nazionale è cresciuto dell’1,6% medio annuo, rispetto al 14% della Francia, il 14,3% della Germania, il 21,2% della Spagna. E il Mezzogiorno?

A questa e tante altre domande cercheranno di rispondere domani, venerdì 24 gennaio 2014 alle ore 18.00 presso l’Hotel Villa Romanazzi Carducci – Sala Scuderia, il prof. Adriano Giannola, Presidente dello Svimez, il prof. Gianfranco Viesti, economista, scrittore e docente dell’Università di Bari, il sen. Pasquale Viespoli, giá Sottosegretario al Lavoro e, nelle vesti di moderatore, Lino Patruno, giornalista e scrittore.

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Mezzogiorno, che fare?

In Iniziative della Fondazione,Le frecce il

Mezzogiorno, che fare?

Venerdì 24 gennaio, 2014 – ore 18:00

Villa Romanazzi Carducci – Sala Scuderia (Bari)

 

Rapporto Svimez 2013 sull’economia del Mezzogiorno

Una strategia contro desertificazione industriale, emigrazione e disoccupazione

 

Partecipano:

Prof. Adriano  Giannola (presidente Svimez)

Prof. Gianfranco Viesti (economista e scrittore)

Sen. Pasquale Viespoli (già Sottosegretario al Lavoro)

 

Modera:

Lino Patruno (giornalista e scrittore)

 

Invito


Conferenza stampa: concerto d’Armonia

In Comunicati stampa il

Conferenza stampa

Bari, 22 gennaio 2014

La Fondazione Giuseppe Tatarella ha il piacere di invitarLa alla Conferenza  Stampa che si terrà lunedì 27 gennaio alle ore 11.00 presso la Sala Giunta dell’Amministrazione Provinciale di Bari, gentilmente concessa, per presentare il Concerto d’Armonia, dedicato a Pinuccio Tatarella

e le altre iniziative programmate per ricordare l’on. Giuseppe Tatarella, nel 15° anniversario della sua scomparsa.
Alla conferenza stampa parteciperanno, insieme al Consiglio d’Amministrazione della Fondazione, il Presidente della Provincia, prof. Francesco Schittulli, l’Assessore alla Cultura, dott. Nuccio Altieri, e il Maestro Paolo Lepore.

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Fondazione Tatarella su Svimez

In Video il

video

Un Mezzogiorno a rischio desertificazione, dove i consumi non crescono da cinque anni, si continua ad emigrare verso nord, e la disoccupazione reale supera il 28%. E’ partito dalla fotografia del Mezzogiorno, scattata dall’ultimo rapporto Svimez, il dibattito organizzato a Bari dalla Fondazione Tatarella.


Dibattito sul rapporto Svimez alla Fondazione Giuseppe Tatarella

In Comunicati stampa il

Conferenza stampa

Bari, 21 gennaio 2014

Dibattito sul rapporto Svimez alla Fondazione Giuseppe Tatarella

Il dramma del Mezzogiorno – il 24 gennaio confronto con Giannola, Viesti, Viespoli e Patruno.

Un Mezzogiorno a rischio desertificazione industriale, dove i consumi non crescono da cinque anni, si continua a emigrare al Centro – Nord, la disoccupazione reale supera il 28%, crescono le tasse e si tagliano le spese, ma una famiglia su 7 guadagna meno di mille euro al mese, e in un caso su quattro il rischio povertà resta anche con due stipendi in cassa. Secondo la Svimez occorre rilanciare una visione strategica di medio – lungo periodo, che veda nella riqualificazione urbana, energie rinnovabili, sviluppo delle aree interne, infrastrutture e logistica i principali drivers dello sviluppo.

Questa è la fotografia che emerge dal Rapporto Svimez sull’economia del mezzogiorno 2012 che sarà presentato venerdì 24 gennaio 2014 alle ore 18.00 presso l’Hotel Villa Romanazzi Carducci – Sala Scuderia. Con il prof. Adriano Giannola, Presidente dello Svimez, dialogheranno il prof. Gianfranco Viesti, economista, scrittore e docente dell’Università di Bari, il sen. Pasquale Viespoli, giá Sottosegretario al Lavoro e, nelle vesti di moderatore, Lino Patruno, giornalista e scrittore.

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