Il corvo di Pietra – recensione di Franco Metta

In Recensioni il

Il corvo di pietra                       IL CORVO DI PIETRA
di MARCO STEINER

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo compri per Hugo Pratt, ammiccante, in copertina.
Pluri sfruttato nelle pubblicità’ e nelle recensioni.
Non date retta.
Compratelo.
Leggetelo.
Obbligatoriamente, se – come me – siete innamorati persi della Sicilia.
Ma Pratt e’ periferico…..
E’ un libro che vi fara’ annusare gli odori.
Sentire sul palato i sapori.
Siciliani
Gustare con palato e narici il vino di Marsala.
Tanto da fiondarvi nella prima enoteca a cercarne una bottiglia.
Che non troverete e dovrete difendervi dal tentativo bieco di rifilarvi un…
moscato….
Insopportabile.
Il libro racconta la storia di a’ truvatura.
Un tesoro bloccato da un incantesimo.
Con tanti eventi, di contorno, compreso il crollo del campanile di San Marco il 14 luglio 1902.
Sicilia, ma anche Venezia, di passione in passione. Almeno per me.
Che ho un amico, affezionato, che continua ad andare a Formentera e non ha mai
visto…Venezia…
Insopportabile.
Una citazione, solo una, per costringervi a leggerlo.
L’origine delle stupende, imperdibili, carezzevoli, arancine.
“I Greci ci portarono il bianco dei formaggi.
Gli arabi il riso ed il giallo dello zafferano.
I francesi ci portarono le carni.
Gli spagnoli portarono il rosso.
E nacquero le arancine”.
Sara’ perche’ sono digiuno da ore, ma io ne sento il sapore.
Attenzione.
Pagina 134 va riletta, poi sottolineata.
Ripescata il 17 agosto.
Proprio il 17,perche’ il 18 agosto…parto per la Sicilia.

Franco Metta
Per la Fondazione Giuseppe Tatarella.