Fondazione Giuseppe Tatarella

Cinque borse di studio della Fondazione Tatarella. Approvato il bando.

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libri

Bari, 18 settembre 2013

Cinque borse di studio della Fondazione Tatarella. Approvato il bando.

Sono cinque le borse di studio messe in palio dalla Fondazione Giuseppe Tatarella. Lo ha deciso il Consiglio di Amministrazione della Fondazione, presieduto dal Sen. Avv. Nicola Buccico, che ne ha approvato il regolamento. L’iniziativa intende premiare cinque giovani studenti, facilitando il proseguimento dei loro studi universitari. Le borse di studio Giuseppe Tatarella sono state patrocinate dal Consiglio Regionale della Puglia, dalle Amministrazioni Provinciali di Bari e Bat, dal Comune di Bari, dalle Università Aldo Moro, Politecnico e Lum Jean Monnet, dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, dall’Ordine dei Giornalisti e dall’Assostampa di Puglia. L’organizzazione del progetto è curata dalla società Publimediasud e si avvale della sponsorizzazione dell’azienda Primadonna collection, nonché della collaborazione della Commissione Cultura del Comune di Bari e dei Dirigenti scolastici di tutte le Scuole medie superiori, statali e parificate, delle province di Bari e Bat.

Ogni borsa ha il valore di 1200 euro, pari al costo medio della iscrizione al primo anno di un corso universitario. Le borse sono riservate agli studenti dell’ultimo anno di tutte le scuole medie superiori statali e parificate delle province di Bari e Bat, che abbiano conseguito nello scorso anno la media di 8/10.

I partecipanti dovranno fare espressa domanda di partecipazione e redigere un elaborato di almeno dieci cartelle su un argomento indicato dalla Fondazione. Modalità, termini e regole  del bando saranno illustrate nel corso di una prossima conferenza stampa e subito dopo rese pubbliche attraverso la rete, sul sito della Fondazione, www.fondazionegiuseppetatarella.it .

 

CON PREGHIERA DI CORTESE PUBBLICAZIONE O NOTIZIA; GRAZIE

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Fondazione Giuseppe Tatarella, via alle adesioni

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Fondazione Giuseppe Tatarella

Bari, 2 settembre 2013

Fondazione Giuseppe Tatarella, via alle adesioni.

Dall’1 di settembre è aperta la campagna per l’adesione alla Fondazione Giuseppe Tatarella. La Fondazione ha sede in Bari, alla via Piccinni 97, ed intende raccogliere, preservare e tramandare il patrimonio politico, ideale e culturale dell’impegno di Tatarella parlamentare, amministratore e giornalista.

Il programma della Fondazione per l’anno sociale 2013/14 si articola in cinque filoni: i dibattiti, per promuovere la lettura e la cultura, attraverso la presentazione di libri e autori; il sostegno ai giovani, attraverso borse di studio per studenti medi e universitari; la formazione, attraverso corsi e seminari formativi; la ricerca storica, attraverso la costituzione di un archivio delle destre; la solidarietà, attraverso iniziative benefiche per i meno abbienti.

Per aderire alla Fondazione, come Socio frequentatore, per l’anno 2014, basterà versare la somma di €.10 ( dieci ) sul conto corrente bancario della Fondazione, codice iban:

IT 37 J0101 003201000027009024

L’adesione dà diritto ad ottenere sconti presso gli esercizi convenzionati, partecipare all’Assemblea annuale e a tutte le iniziative della Fondazione, ricevere la news letter, avere accesso alla sede e alla biblioteca della Fondazione.

 

CON PREGHIERA DI CORTESE PUBBLICAZIONE O NOTIZIA; GRAZIE

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Cinque borse di studio della Fondazione Tatarella. Approvato il bando.

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Conferenza stampa

Bari, 18 settembre 2013

Cinque borse di studio della Fondazione Tatarella. Approvato il bando.

Sono cinque le borse di studio messe in palio dalla Fondazione Giuseppe Tatarella. Lo ha deciso il Consiglio di Amministrazione della Fondazione, presieduto dal Sen. Avv. Nicola Buccico, che ne ha approvato il regolamento. L’iniziativa intende premiare cinque giovani studenti, facilitando il proseguimento dei loro studi universitari. Le borse di studio Giuseppe Tatarella sono state patrocinate dal Consiglio Regionale della Puglia, dalle Amministrazioni Provinciali di Bari e Bat, dal Comune di Bari, dalle Università Aldo Moro, Politecnico e Lum Jean Monnet, dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, dall’Ordine dei Giornalisti e dall’Assostampa di Puglia. L’organizzazione del progetto è curata dalla società Publimediasud e si avvale della sponsorizzazione dell’azienda Primadonna collection, nonché della collaborazione della Commissione Cultura del Comune di Bari e dei Dirigenti scolastici di tutte le Scuole medie superiori, statali e parificate, delle province di Bari e Bat.

Ogni borsa ha il valore di 1200 euro, pari al costo medio della iscrizione al primo anno di un corso universitario. Le borse sono riservate agli studenti dell’ultimo anno di tutte le scuole medie superiori statali e parificate delle province di Bari e Bat, che abbiano conseguito nello scorso anno la media di 8/10.

I partecipanti dovranno fare espressa domanda di partecipazione e redigere un elaborato di almeno dieci cartelle su un argomento indicato dalla Fondazione. Modalità, termini e regole  del bando saranno illustrate nel corso di una prossima conferenza stampa e subito dopo rese pubbliche attraverso la rete, sul sito della Fondazione.

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Fondazione Giuseppe Tatarella, via alle adesioni.

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Conferenza stampa

Bari, 2 settembre 2013

Fondazione Giuseppe Tatarella, via alle adesioni.

Dall’1 di settembre è aperta la campagna per l’adesione alla Fondazione Giuseppe Tatarella. La Fondazione ha sede in Bari, alla via Piccinni 97, ed intende raccogliere, preservare e tramandare il patrimonio politico, ideale e culturale dell’impegno di Tatarella parlamentare, amministratore e giornalista.

Il programma della Fondazione per l’anno sociale 2013/14 si articola in cinque filoni: i dibattiti, per promuovere la lettura e la cultura, attraverso la presentazione di libri e autori; il sostegno ai giovani, attraverso borse di studio per studenti medi e universitari; la formazione, attraverso corsi e seminari formativi; la ricerca storica, attraverso la costituzione di un archivio delle destre; la solidarietà, attraverso iniziative benefiche per i meno abbienti.

Per aderire alla Fondazione, come Socio frequentatore, per l’anno 2014, basterà versare la somma di €.10 ( dieci ) sul conto corrente bancario della Fondazione, codice iban:

IT 37 J0101 003201000027009024

L’adesione dà diritto ad ottenere sconti presso gli esercizi convenzionati, partecipare all’Assemblea annuale e a tutte le iniziative della Fondazione, ricevere la news letter, avere accesso alla sede e alla biblioteca della Fondazione.

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Rimettere il Sud al centro. Dibattito alla Fondazione Tatarella con Patruno

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Bari, 12 giugno 2013

Rimettere il Sud al centro. Dibattito alla Fondazione Tatarella con Patruno.

Rimettere il Sud al centro del dibattito politico. Questo l’intento del quinto incontro, organizzato dalla Fondazione Tatarella. L’occasione è la consueta presentazione di un libro, questa volta di Lino Patruno, editorialista del La Gazzetta del Mezzogiorno e assiduo commentatore delle vicende del nostro Mezzogiorno. Con lui si confronterà Giuseppe Incardona, della Fondazione Tatarella che, per animare il dibattito, si sforzerà di sostenere le tesi degli antimeridionalisti, di quelli che sostengono che il Sud è la palla al piede dello sviluppo del Paese. Domenico Di Paola, imprenditore e manager, testimonierà, invece, quanto sia complesso e difficile per un imprenditore investire e operare nel Sud. Seguirà il dibattito.

Il confronto avrà inizio alle ore 19.00 di venerdì14 giugno nell’aula consigliare del Comune di Bari e si avvale del patrocinio della Commissione Cultura del Comune di Bari.

Ingresso libero.

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Dibattito sul Mezzogiorno con Lino Patruno alla Fondazione Tatarella

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Conferenza stampa

Bari, 7 giugno 2013

Dibattito sul Mezzogiorno con Lino Patruno alla Fondazione Tatarella

Scrivere di Lino Patruno è, allo stesso tempo, facile e difficile. Facile, perchè tutti conoscono Lino Patruno e il suo lungo impegno giornalistico a favore del Mezzogiorno, e difficile, perchè si può cadere nel già detto o nel già letto. Nondimeno, il suo ultimo libro sul Mezzogiorno ( Ricomincio da Sud, Edizioni Rubbettino ) e il dibattito organizzato dalla Fondazione Giuseppe Tatarella ( venerdì 14 giugno, ore 19.00, Aula consigliare Comune di Bari ) meritano una grande attenzione. La tesi di Patruno è originale: “Per salvare l’Italia e farla uscire dalla recessione e dal declino bisogna investire al Sud e ripartire proprio dal Mezzogiorno”. Questa tesi sarà contrastata dal primo interlocutore di Patruno, il prof. Giuseppe Incardona, della Fondazione Tatarella, che si incaricherà di portare nel dibattito le tesi “nordiste”, sostenute, per esempio, da Luca Ricolfi, secondo il quale nel Sud sarebbero state dirottate e usate male ingenti risorse sottratte al Nord, mentre una posizione certamente originale sarà quella offerta da un interessante testimone del Sud, l’ing. Mimmo Di Paola, imprenditore privato e manager pubblico di successo. Il tema, del resto, è di straordinaria attualità, alla vigilia delle imminenti misure che il nuovo Governo si appresta a varare per favorire l’occupazione e la ripresa della economia nazionale e dell’avvio della nuova programmazione europea 2014/2020.

Il dibattito è il quinto della serie degli “Incontri d’Autore”, organizzata dalla Fondazione Tatarella, con il patrocinio della Commissione Cultura del Comune di Bari.

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Monumento a Re Umberto I

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Bari, 15 maggio 2013

Monumento a Re Umberto I

La Fondazione Tatarella: sia cancellata quella scritta oltraggiosa e offensiva

Piazza Umberto torna all’attenzione della cronaca. La Fondazione Giuseppe Tatarella chiede che sia cancellata la scritta “W Gaetano Bresci”, che deturpa e oltraggia il monumento a Re Umberto I, detto il Re buono.

Scrivendo al Sindaco, la Fondazione Tatarella, nel preannunciare un suo progetto di recupero generale della piazza, segnala la scritta a vernice vergata sul basamento in pietra bianca del monumento equestre e ne chiede la immediata cancellazione.

La Fondazione non intende aprire una polemica storiografica, ma ricorda che il restauro del monumento barese è una delle iniziative decise e finanziate dallo Stato per celebrare il 150· anniversario dell’Unità nazionale. Incombe, pertanto, sull’Amministrazione comunale un particolare dovere di tutela e protezione del monumento, non essendo ammissibile che un’opera, scelta per ricordare l’Unità del Paese, possa essere deturpata da una scritta inneggiante a un omicida.

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Polito per la Fondazione Tatarella

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Bari, 13 maggio 2013

MARTEDÍ 14 A BARI POLITO PER LA FONDAZIONE TATARELLA

Domani, alle ore 19, nell’aula consiliare del Comune di Bari il giornalista Antonio Polito presenta il suo libro “In fondo a Destra”, edito da Rizzoli. Si confrontano con lui Nino Marmo, Michele Saccomanno e Salvatore Tatarella. Modera Maddalena Tulanti.

L’incontro é promosso dalla Fondazione Tatarella e si avvale del patrocinio della Commissione Cultura del Comune di Bari.

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Polito a Bari per la Fondazione Tatarella

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Bari, 9 maggio 2013

POLITO A  BARI PER LA FONDAZIONE TATARELLA

Appuntamento a Bari, martedì 14  maggio alle ore 19.00 nell’aula consiliare del Comune di Bari, con Antonio Polito per la Fondazione Giuseppe Tatarella.

Polito, noto volto televisivo,  editorialista del Corriere della sera, già direttore del Riformista e vice direttore di Repubblica, interverrà alla presentazione del suo libro “IN FONDO A DESTRA –  Cent’anni di fallimenti politici”, edito da Rizzoli.

Il dibattito é organizzato dalla Fondazione Tatarella nel ciclo degli “INCONTRI D’AUTORE”. Nel suo libro Polito si chiede perché in Italia non abbiamo una destra liberale, conservatrice ed europea. In Italia, è la sua tesi, una vera Destra non é mai esistita, dall’unità d’Italia sino al 1994. Qual è il motivo di questa anomalia? Perché siamo l’unico Paese occidentale a non aver conosciuto per più di un secolo una vera alternanza? Polito elenca tutto quello che, a suo dire, non ha funzionato, dall’ unità d’Italia al ventennio berlusconiano, che si é risolto in un fallimento, e conclude auspicando la nascita di una destra autorevole, capace di garantire una vera alternanza di governo all’Italia, senza della quale il Paese resterà relegato ancora a lungo nel limbo della immaturità politica.

Con Polito discuteranno Nino Marmo, vice Presidente del Consiglio regionale, il sen. Michele Saccomanno e l’on. Salvatore Tatarella, tre politici provenienti tutti dall’esperienza di Alleanza Nazionale e del Msi, ma oggi collocati differentemente nel Pdl, in FdI e in Fli. Il dibattito sarà moderato da Maddalena Tulanti, vice direttore del Corriere del Mezzogiorno.

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Acciaiomare

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Bari, 29 aprile 2013

“ACCIAIOMARE” AL TEATRO FORMA – SABATO 04 MAGGIO ORE 18.00

Per iniziativa della Fondazione Giuseppe Tatarella sabato 04 maggio (ore 18.00, ingresso libero) presso il Teatro Forma, Angelo Mellone presenterà «Acciaiomare. Il canto dell’industria che muore» (Marsilio Editore), tributo di amore e rabbia verso la propria terra martoriata.

Un racconto impetuoso e rutilante, dedicato ai 500 caduti del siderurgico di Taranto, che diventa anche l’occasione per un reading teatrale che, mescolando parole, musica, immagini e rumori industriali, alza il sipario sull’industria morente del Sud che ha nell’ILVA il suo occhio del ciclone. Con lui sul palco, Raffaella Zappalà, Carlo De Marinis e Marco Zampetti.

Dopo il successo di «Addio al Sud. Un comizio furioso del disamore», Angelo Mellone scrive il  secondo capitolo di una trilogia sulla sua terra, sempre nella forma di monologo poetico, di comizio civile e lirico. «AcciaioMare» è, in particolare, un canto funebre e peana d’amore, ma anche requisitoria e arringa al tempo stesso, invettiva ed engagez-vous, per un Sud e per una città  (Taranto) al centro di uno dei più grandi casi economico-industriali al mondo. Mellone, in un caleidoscopio di immagini e ricordi, di luoghi e persone, di visioni ed emozioni, «scioglie all’urna un cantico» che ha la rabbia di una rivendicazione e l’amore di un figlio, il respiro della planata e la precisione del colpo secco. Perché “acciaio” a Taranto vuol dire tante, troppe cose, per chi ci vive e per chi da lì proviene.

Lo scrittore (anche giornalista e dirigente di Radio Rai) concluderà la sua trilogia nel 2014, ma questo suo secondo lavoro è senz’altro quello più «doloroso»: con queste pagine Mellone si augura, infatti, di risvegliare «un minimo di coscienza» sul dramma del declino industriale italiano, nell’illusione di trasformare il bel Paese in una nazione di terziario avanzato, dimenticando così la Fabbrica e gli operai. Ma ora quei 500 e più eroi e martiri dell’acciaio (tra i quali c’è anche il papà di Mellone) hanno grazie a questo libro il loro “canto corale” e un sentito risarcimento alla loro memoria.

Pagine toccanti dedicate soprattutto a suo padre, che Mellone accende di passione e rabbia, laddove racconta «di quando acciaio chiamava mare e su questa costa di Sparta nasceva l’industria della navi d’Impero e dei toraci siderurgici. Voglio raccontarti una storia d’amore. D’amore che muore».Così, che lo scorso mese d’agosto Mellone prese subito le difese «di un orgoglio siderurgico impacchettato in fretta e furia» per far posto «all’ondata ambientalqualunquista». E trasformò le sue vacanze in un’indagine del suo passato.

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