La piramide di fango – recensione di Franco Metta

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Piramide di fangoLA PIRAMIDE DI FANGO
di ANDREA CAMILLERI.

Immenso Camilleri.
Impareggiabile. Tra i migliori che ha scritto.
Io, ormai, l’ho tarato sui miei tempi.
Se anticipo l’arrivo in aereoporto, tra attesa, volo, ritorno, un romanzo del Maestro lo leggo tutto.
Di un fiato.
E mi riconcilio con la narrazione.
Ritrovo i personaggi / amici.
Salvo.
Catarella.
Fazio.
Augello.
La trattoria.
La collaboratrice domestica e le sue ricette.
Il Commissario invecchia.
Ma lotta come un leone anche contro il tempo che passa.
E vince.
Con un unico disagio, inspiegato.
Ma benedetto Uomo, perche’ non si sposa?
E su Maestro.
Lo faccia convolare a giuste nozze, che non ce la facciamo piu’ di sapere solo Lui e sola quella poverina della sua zita.
La storia scorre veloce, gradevole, avvolgente.
Ti accorgi che e’ finita per il balzo, sempre emozionante, del carrello sulla pista, al ritorno.
A casa infilo il manegevole libretto nel ripiano dedicato a Montalbano.
E mi accorgo che non c’ e’ piu’ posto.
Ma, Maestro Camilleri, non tema.
Continui.
Lei scriva. Continui a scrivere.
Io, domani, passo all’ Ikea.
Lei continui a deliziarci.

Franco Metta
Per la Fondazione Giuseppe Tatarella