Il partito della polizia – recensione di Franco Metta

In Recensioni il

Partito della polizia

IL PARTITO DELLA POLIZIA

di MARCO PREVE.

 

 

 

 

 

 

 

 

Esistono ancora i giornalisti d’inchiesta.
Tenete d’occhio, sempre, una casa editrice come ” Chiarelettere”.
Che ha un catalogo di assoluto interesse.
Questo libro, per esempio, va assolutamente letto.
Non necessariamente condiviso.
O meglio, non condiviso in toto.
In quanto sconta una evidente e radicale, legittima,opinione di partenza, che
spinge l’autore a enfatizzare, forse estremizzare, fatti indubbiamente veri e gravi.
Spero di non sembrare incoerente nel giudizio.
Il libro va assolutamente letto.
Per avvocati e magistrati dovrebbe essere obbligatorio, per legge.
La premessa di partenza e’ che per un lungo arco temporale nella storia d’Italia, il gruppo di vertice della Polizia si e’ comportato come se fosse un partito.
Il libro e’ scomposto in tre parti.
Nella prima affronta il tema della tortura.
Un pugno in pancia.
Nella seconda tratta,descrive, illustra il partito della polizia e le sue gesta, oltre che i suoi leader e i suoi esponenti.
L’ultima parte e’ pecuniaria.
Appalti. Miliardi di euro.
Gestiti in assoluta assenza di trasparenza.
Con criteri antieconomici.
Mentre le volanti sono senza benzina.
Nella parte dedicata alla tortura, l’assalto alla scuola Diaz, certo; ma anche la liberazione del generale Dozier, il waterboarding, il Global Forum di Napoli 2001.
Pagine tragiche. Imbarazzanti.
Perche’ quelle cose sono successe, ma anche per come sono state gestite, dopo.
Notevole l’intervista al PM Zucca, rappresento’ l’accusa nel processo per i fatti della Diaz.
Poi, pinacoteca di ritratti: politici, funzionari, magistrati, iscritti al Partito.
Infine, appalti a gogo’.
Intrecci strani.
Cose tristi.
In “quarta di copertina” una osservazione di Enrico Zucca.
Utile in tanti campi.
“Qui in Italia si vogliono salvare le persone.
E’ un sistema di potere per cui ogni uomo deve rimanere al suo posto.
Chi li tocca e’ un eversore”.
Bhe.
Sapete che vi dico?
W GLI EVERSORI.

Franco Metta
Per la Fondazione Giuseppe Tatarella