Nuovo dizionario delle cose perdute – recensione di Franco Metta

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Nuovo Dizionario                                                                                                                                                                    NUOVO DIZIONARIO DELLE COSE PERDUTE

                                                    di FRANCESCO GUCCINI.

 

 

 

 

 

 

 

 

Mezz’ora, forse un oretta, di puro e leggero divertimento.
Guccini completa il precedente elenco di cose perdute, aggiungendone di nuove.
E’ divertente, sorprendente, sfizioso leggere l’elenco delle cose perdute nel
passato, ma presenti in fondo alla nostra memoria.
Le cartoline, che si spedivano dai luoghi di villeggiatura ad amici e parenti.
I deflettori.
Scommetto che molti nemmeno sanno cosa fossero e a che servissero.
Ma prima in auto si fumava, con il deflettore aperto.
E il deflettore era la nostra aria condizionata.
Oggetti, ma non solo.
Comportamenti, anche.
Stagioni di una vita passata.
Persino abitudini culinarie scomparse, come le “uova sotto la cenere”.
Oppure, l’idrolitina.
Quella a doppia bustina, acidula ed effervescente.
O la carta carbone.
Quanto l’ ho odiata!
Quanto l’ho usata, sporcandomi fino ai capelli.
Quanto invidiavo la meticolosa precisione di babbo, nell’inserirla nella Sua “olivetti lettera 22”.
Eccola la’, un’altra cosa perduta, questa volta mia, non di Guccini.
E dell’autoradio estraibile, chi si rammenta?
Questo pezzo di ferraglia sotto il braccio.
E ci passeggiavi, ci andavi al bar, lo dimenticavi in pizzeria.
Fino a quando te ne liberavi, infilandolo sotto il sedile anteriore.
Da dove te lo fregavano.
Rompendoti……il deflettore.
Lettura piacevole.
Consigliata ai vecchietti, un po’ nostalgici.
Ma anche ai giovanotti che volessero fare l’inventario di quel che si sono persi.

Franco Metta
Per la Fondazione Giuseppe Tatarella.